sabato 4 aprile 2009

Un venerdì mondano da incubo!

Dopo le solite 63 telefonate mattutine che rendono il mio risveglio dannatamente più dolce, finalmente Emilia mi aggiorna su cosa fare nell'imminente serata: grazie ad un'idea di Lara (che poi non verrà per accudire il "fidanzato" Marco di Lara, continuando ad autoconvincersi che la loro storia d'amore sta andando a gonfie vele), il gruppo è chiamato per un venerdì sera in uno dei 450 discopub tutti uguali che riempiono la costa teramana. Ovviamente per fare ciò bisogna rispettare le 3 regole della serata mondana:

1. Vestirsi da fricchettone
2. Bere
3. Scegliere un locale dove "c'è gente" (wow!)

Dopo aver firmato il contratto in cui accettiamo di rispettare le 3 regole pena l'esclusione dall'esclusivo club, andiamo a sapere che a noi si uniranno delle new entries: le folli amiche pazze di Eleonora e la nuova amica di Sonia (in sostituzione dell'innamorata Emilia, ormai non più single). Dopo un piccolo disguido con un automobilista incazzuso e la mia viltà per evitare scene di lotta quotidiana, finalmente noi maschietti raggiungiamo il luogo di incontro. La cosa più strana che vediamo una volta arrivati a Giulianova, la città più calda del mondo, è una Emilia con la minigonna, per la prima volta dopo la discussione della tesi di laurea. Molti studiosi si sono chiesti il perchè la "piccola Emilia" si sia vestita in modo così sexy. Queste le probabili risposte:

a) Voleva battere la terribile concorrenza causata dall'arrivo di nuove ragazze
b) Sapeva di andare in un gaybar e quindi non c'era il rischio di essere "accimentata" da altri ragazzi
c) Era l'unico indumento che le era rimasto visto che aveva prestato tutti i suoi jeans a Shitdwarf


FASE 1: il doveroso antipasto all'Asso di Picche
Tuttora non è stata trovata una risposta attendibile e con questo quesito sulla testa ci avviamo verso il primo dei locali chic della costa: l'Asso di Picche. Dopo l'attenta analisi delle ragazze scopraimo che il bar rispecchia i canoni del locale alla moda ed entriamo per consumare il classico caffè/cappuccino/digestivo del preserata. Qui notiamo subito le ciglia di Sonia attaccate con il vinavil alle arcate sopraccigliari, in modo tale che, per combattere la mummificazione galoppante, la nostra amica, suo malgrado, poteva contare sugli occhi sempre aperti pur avendo il cervello dormiente. Accanto a Sonia c'era una rinata Alessandra, più annoiata che mai che, come la Eleonora dei primi tempi, era ancora incuriosita da quel nuovo mondo visto dagli occhi di una ragazza da poco single. Le grandi esperienze di Sonia ed Emilia (le ragazze che detengono il record di donne da più tempo single del pianeta) cercavano di far vedere alla triste Alessandra le bellezze dello stare insieme agli amici senza la snervante presenza di un fidanzato geloso e rompipalle (cosa che Lara rimpiange ogni giorno). Dopo l'inutile (e doverosa) prima fase passata all'Asso di Picche, con un ordine dettato dalla mondana Eleonora, andiamo tutti al gaybar Antigua, covo di numerosi frocioni arrapati in cerca di manzo fresco.

FASE 2: il gaybar "Ambigua"
L'Antigua, oltre ad essere un'isola caraibica, è anche il primo gaybar di Giulianova, creato da Marcello, l'ideatore di un Capodanno aquilano passato anni fa. Qui un'orda di ragazzi ben vestiti e muscolosi si siedono davanti ad ampi tavoli per parlare di canottiere di D&G, dischi di Renato Zero e raccontare curiosi gossip su Tim Burton e Johnny Depp davanti ad una tisana o una menta e soda. All'arrivo, dopo che Eleonora si era lamentata del fatto che i maschi di oggi chiacchierano senza mai arrivare ai fatti, io, (Censura) e Francesco veniamo assaliti da un terribile dubbio. Il divanetto nero, i ragazzi in canottina bianca, uomini d'affari che accarezzavano con le labbra il bicchiere, la bella cameriera che veniva ignorata da tutti i clienti... e sì, era proprio così, ci trovavamo in un locale pieno zeppo di finocchioni professionisti della moda mare riminese anni '70 in piena lotta musicale tra i Frankie Goes To Hollywood e i Village People. Non potendo tirarci indietro e vedendo anche uno Shitdwarf sorprendentemente contento, ci sediamo sotto gli sguardi attenti dei terribili "ragazzacci". Eleonora, sotto una sempre vaporosa pelliccia di astrakan, era sempre più convinta del suo discorso sui maschi di oggi rei di non sono virili come una volta, non riuscendo a capire che sono anni che, pur mettendo alla prova tutti quelli che incontra, non sa che ogni sera lei e le sue amiche capitano, loro malgrado, in questi tipi di locali "frù frù". Ma la serata si fa sempre più mondana e la bella Dea dell'Olimpo, con quel terribile e snervante sorrisetto stampato perennemente sulle labbra atrofizzate, decide finalmente di sguinzagliare le cagne..ehm...le pazze amiche e le chiama tramite un congegno creato appositamente dalla sua collega Gigliola di Cologna Spiaggia. In men che non si dica atterrano in quel locale ambiguo le pazze amiche di Eleonora:

Roberta
: una donna vissuta dallo splendido sorriso e gli occhi di rubino, con un vestito rosso fuoco che tanto faceva ingelosire tutti i ragazzi in sala. Simpatica, aperta (in tutti i sensi) e con uno spiccato senso dello humor.
Manola: un carroarmato biondo dalle tette chilometriche (persino una camicia fatta su misura le stava stretta), algida, silenziosa, asociale e antropofobica, ma tanto, tanto pazzerella. Sicuramente della stessa famiglia della mummia Sonia.
Terza amica sconosciuta: un incrocio tra una maschera del Carnevale di Cento e l'ambigua cantante degli anni '80 Grace Jones, a mala pena riesce a pronunciare il nome. Poi si rintana in un angolo del tavolo (alcuni ricordano di averla vista esibirsi sul palco insieme alle altre drag queen).

Non facciamo in tempo di fare conoscenza che subito inizia l'orrido spettacolo. Enormi froci da monta iniziano a ballare e cantare sul palco. Il pubblico è in delirio! Si sente persino una divertita Eleonora gridare "froci, froci, froci, io ce l'ho e voi no!", mentre Sonia e Manola completano la loro mutazione in zombie schifati da cotanto squallore. Il gruppo divertito ordina alcolici su alcolici (per rendere meno dolorosa la visione dello spettacolo) e le drag queen decidono di avvicinarsi prima a Francesco, poi uno/a di loro si siede sulle mie gambe e infine qualcuno/a scambia un lungo bacio con Shitdwarf, davanti ad Emilia ingelosita a più non posso. All'ennesimo balletto di un finocchione di turno, una combattiva Emilia si alza e dirigendosi verso il palco grida: "per me questo spettacolo è una frociata pazzesca!" Solo in 3, io, (Censura) e Francesco, esultiamo mentre fuggiamo via da quell'inquietante locale. Emilia scappando riesce a recuperare Shitdwarf ammaliato dalla dragqueen Alberto mentre (Censura) verrà divorato dai froci mannari.

FASE 3: il forzato post serata
Alla fine i sopravvissuti sono Sonia completamente trasformata in mummia, Alessandra ferita a morte da un tacco a spillo volante infilatole nel costato, Emilia l'eroina, Shitdwarf lentamente ripresosi, Francesco e il sottoscritto. La notte era purtroppo ancora giovane per cui, come detta la terribile legge delle serate mondane, non potevamo tornarcene a casa. Le ragazze decidono allora di scegliere un nuovo locale, ma arrivati al Viceversa scopriamo che all'interno i froci mannari avevano già attaccato la maggiorparte dei clienti e quindi c'era troopo poca gente per passare la notte lì. Quindi decidiamo una volta per tutte di raggiungere l'ultimo baluardo della città ormai deserta e ci rifugiamo al Pois che, a dispetto dell'effeminato nome, è in realtà un ritrovo di pescatori, camionisti e giocatori di Football Americano. Prima di entrare abbandoniamo la carcassa di Alessandra, ormai morta a causa delle terribili ferite riportate e ci trasformiamo in cavallette divoratrici di tutto. Shitdwarf si mangia 6 hamburger, 4 wurstel, 5 kg di insalata non condita, 8 kg e mezzo di patatine fritte e 12 bottigliette d'acqua lisca. Io a malapena assaggio un panino al prosciutto e caprese, visto che le ingorde ragazze, con la scusa di assaggiare, si mangiano pure quello e, visibilmente insoddisfatti della serata, parliamo del più e del meno. Mentre ricordiamo con grande gioia la perdita di (Censura) ed Eleonora, purtroppo la festa viene rovinata dal'entrata nel locale dei due che, grazie al terribile sorrisetto snervante della Dea dell'Olimpo e al potere del super pisone di (Censura) sfoderato in combattimento, i due erano sopravvissuti all'attacco dei froci mannari. Dopo altre 3 ore passate nel locale e con l'imminente alba che avrebbe dissolto la mummia Sonia, finalmente decidiamo di rincasare, non prima di spupazzarmi Emilia ed Eleonora e cantare quella fastidiosa Wicked Game che mi sta distruggendo le corde vocali. Nella notte, nel parcheggio di casa mia, uscendo dalla macchina noto un oggetto sinistro nel poggia piedi dei sedili posteriori (dove era seduto Shitdwarf): un tacco a spillo.

Eccoli, i più famosi sorrisetti snervanti della storia: il ghigno malefico di Joker, nemico storico di Batman, Eleonora, la Dea dell'Olimpo che ride difronte a tutto, lo Smile, la maschera di V, eroe dell'opera V for Vendetta, lo Smile sporco di sangue utilizzato dal Comedian in Watchmen, l'enigmatico gatto Cheshire di Alice nel Paese delle Meraviglie.

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