venerdì 30 gennaio 2009

I Gormiti e le Winx a Campo Imperatore

Mentre Lucio si siede da solo in un bar del laboratorio radioattivo del Gran Sasso, bevendo 4 bicchieri di Cuba Libre ricordando "un Malibù a tutti", il resto del gruppo si prepara al grande evento: assistere Shitdwarf che "gibba", "slaida" e "fa running" col suo snowboard O'Neal da 1000 euro firmato dal fratello di Leonardo Di Caprio e il cognato di Alberto Tomba. L'improbabile gruppo di montanari è formato dai Gormiti, vale a dire il sottoscritto, che non vedeva l'ora di prendere un pò di fresco, Francesco, che porta con sè il kit del buon sciatore ritrovato in una fossa al largo dell'isola di Hokkaido, in Giappone, e Shitdwarf che si è fatto costruire le protezione anti scivolo niente meno che dalla NASA. Dall'altro fronte ci sono le magnifiche Winx: Lara, vestita come la mamma del gruppo, rossa, impacciata, seriosa e, per la prima volta, senza la presenza del suo ragazzo (forse); Emilia, vestita con il suo completo "Vatican Colors", giallo-bianco, euforico come lei (a detta di Joker) e che ricorda molto lo Yeti intravisto in un video girato sulle Alpi trentine; Eleonora, rosa caramella, molto somigliante alla Hello Kitty in un film per adulti e con la criniera da astrakan per riscaldarsi meglio; infine Sonia, vestita con le bende ritrovate in un sarcofago nei pressi di Amatrice, prima che Sentence si sedesse per sempre in un ristorante della zona per assaggiare tutto ciò che offriva il locale. Arrivati a Cartecchio, luogo di appuntamento, scorgiamo per la prima volta l'auto di Sonia che, in tutti questi anni, non aveva mai utilizzato, approfittando sempre delle nostre macchine. Il posto da scegliere era uno tra Prati di Tivo, fortemente osannato da Francesco, Campo Imperatore, voluto dal velocista campione di snowboard Shitdwarf e Giulianova, voluto come sempre dalle ragazze del gruppo. Alla fine, come democrazia detta, si opta per la sola decisione di Shitdwarf: Campo Imperatore. Arriviamo in pochissimo tempo in una piazzetta di Assergi, giusto per lasciare le auto, prepararci (sembrava la vestizione di Mech d'assalto in un probabile scenario futuristico post-atomico) e salire le scale più ripide e numerose che l'Abruzzo ricordi. Arrivati in cima, le ragazze hanno subito voglia di andare in bagno ed entriamo in un locale che tocca i 45° di temperatura. Mentre io incomincio ad avere quel caldo che ha condizionato il mio organismo ininterrottamente dall'estate 2006 fino ai giorni nostri, scongiuriamo l'accaduto visto che Shitdwarf ci rassicura dicendoci che sulle piste di sci farà molto più freddo. Prendiamo finalmente la funivia (65° all'interno) e ci accingiamo alla nostra prima avventura montana di gruppo. Arrivati ad un km di altezza inizio a sentire quel freddo glaciale che mi mancava da diverso tempo, guardo il bianco leukofobico che circonda le montagne e le enormi piste da sci teatro di diversi campionati mondiali, il tempo di respirare aria buona che mi accorgo di essere circondato da uno strano esserino motorizzato, con la mascherina da supereroe e gli ingranaggi da cyborg: era Shitdwarf che era pronto per sfracellarsi a 400 kmh giù per le discese bianche del paese. Dopo qualche dritta da prendere, come per esempio di non lasciaere mummificare Sonia troppo a lungo o potrebbe sgretolarsi, vediamo l'impacciato Francesco trsmutato nel buffo e ridicolo Snow Frank, il Simple Frank modalità monti innevati. Il vestito di Snow Frank risaliva alle prime spedizioni italiane sul K2, con una tuta blu Scozia e con inserti bianchi con sopra attaccati adesivi delle varie Olimpiadi invernali (da Parigi 1920 a Sapporo 1972), sopra alle ginocchia c'era un rinforzo anti scivolo per le nevi eterne dell'Everest e la sciarpa era stata rubata ad un barbone moscovita. Il tutto coadiuvato da un cappellino di Paolo Villaggio durante le riprese de "Il secondo tragico Fantozzi" del 1979 e dei guanti comprati al mercato di Campli nel 1984 al fratello Paolo (costo 600 lire scontati). L'orrendo Snow Frank si butta con gli sci noleggiati anni fa da un negozio nei pressi del Vajont, prima che la diga distruggesse tutto, e quindi mai restituiti. Gli sci di Snow Frank sono stati subito ribattezzati "Spiderski", visto che, non scivolando, si incollavano perfettamente alla neve battuta. Le ragazze invece, non avendo mai visto la montagna (visto che sono donne di mare), hanno pensato bene di prendere il sole e giocare per un attimo con un pallone apparso misteriosamente nei pressi di Emilia. Mentre Eleonora scrutava l'orizzonte alla ricerca di un bel fusto con cui condividere quei momenti, il resto delle ragazze decide di noleggiare due bob. Ora, il bob è grande quanto un mio doposci, sapendo che il culo di Sonia ci entrava appena, come potevo io condividere un bob con altre 2 ragazze? Per riscaldarmi e passare del tempo spingo il bob formato da Lara ed Emilia. Il tempo di due spinte e non vedo più le ragazze all'orizzonte. L'altro bob scivola giù più velocemente con Eleonora alla guida e Sonia dietro intenta a mummificarsi. 4 minuti esatti di orologio ed ecco di nuovo le ragazze già stufe del divertente passatempo e con un freddo che le stava uccidendo di ipotermia; oltretutto Eleonora, sbarazzandosi della mummia che aveva alle spalle, scivola di schiena proiettando il bob come un siluro al di fuori delle piste (oltre a colpire il ragazzo di Lara che si era furtivamente nascosto per controllare la sua amata). Prendiamo quindi la funivia a 3, e, seduti con la faccia contro vento, cerchiamo in tutti i modi di scongelare Sonia "mummibernata". Arrivati a valle facciamo in tempo solo ad assistere alla gara di velocità vinta da Shitdwarf (gli altri concorrenti erano Flash, Goku sulla nuvoletta volante e Schumacher sulla Ferrari) visto che le ragazze congelate decidono di entrare in un locale adibito a ristoro con 72° di temperatura. Dentro è una sauna, ma Emilia, non contenta, gira la manopola del condizionatore di altri 10 gradi! Dentro le ragazze si mangiano di tutto: in 4 fanno fuori 9 hamburger, 5 lattine di grappa, 6 brioche alla crema e un kg e mezzo di polenta valsugana. Dopo 3 ore e 20 minuti di sauna, il pranzo matrimoniale delle Winx finisce e ci accingiamo ad uscire dal caldo locale. Non facciamo in tempo a rindossare le giacche bagnate di sudore che Eleonora, con la squallida scusa di aver perso il bob, si avvinghia su un carabiniere gettandosi come pazza da un'asta della funivia direttamente sul gatto delle nevi in corsa e, dopo avergli succhiato il sangue e l'anima, Eleonora ottiene come premio il suo bob insanguinato. Durante il ritorno in funivia ci abbattiamo proprio nel bel mezzo di una bufera invernale che mi fa tornare a respirare dopo il caldo afoso del locale scelto dalle ragazze "freddofobe". Durante il breve tratto perdiamo un orecchio di Sonia che si stacca dalla testa mummificata della ragazza (era l'orecchio buono) e la verve comica di Emilia che resta come un action figure avvinghiata alla seggiola e senza muovere nemmeno un muscolo (Shitdwarf dirà di aver sentito un fiebile "ecieooo" fuoriuscire da un buco rosso al centro del viso giallo-bianco-viola della piccola Winx), mentre l'indomani scopriamo che oltre a lasciarci le penne due esploratori, è stato ritrovato un barbiere della costa seppellito sotto l'alta neve. Arrivati ad un altro locale decidiamo di entrare tutti insieme: il termometro del ristorante segnava i 97°, mentre Shitdwarf dopo aver percorso 730 km in 2 ore di snowboard si mangia tutto ciò che avevamo comprato per noi. 5 ore dopo aver sciolto gli ultimi grassi a causa della seconda terribile sauna in poche ore, ci accingiamo al parcheggio delle auto, ci spogliamo e ce ne torniamo a casa. Durante il tragitto, in piena autostrada, un vivace Snow Frank, tornato ad essere Simple Frank, mostra il culo al finestrino davanti alle ragazze divertite, con Sonia scongelata e con un guanto di Emilia al posto dell'orecchio perduto e con Eleonora con la bava alla bocca per aver rivisto una nudità maschile 6 ore dopo aver prosciugato il carabiniere di Campo Imperatore. Giusto il tempo di salutare Lucio che, in preda ai fumi dell'alcool e alla sua depressione killer, parla con il cane Enrico su come applicare la teoria dei giochi di John Nash sui paladini di 9° livello nella campagna creata da Jetto. La giornata finisce, dentro di noi resta il ricordo di una gita nei locali di ristoro più caldi di Campo Imperatore e di quei pochissimi minuti passati sulle piste innevate. Per l'ennesima volta abbiamo seguito il volere delle ragazze (Lucca Comics docet) e vive ancora il mio sogno di voler scegliere, come meta per la prossima volta, Antartide... ...da solo!

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