giovedì 12 marzo 2009
The Wrestler, Micky Rourke nel remake di Fantozzi
Ornella Vanoni, nella sua prima grande interpretazione cinematografica in cui conquista la Palma d'Oro di Cannes e il Leone di Venezia e sfiora l'Oscar (andato al gay strillone Sean Penn in Milk), commuove e allo stesso tempo diverte nel film The Wrestler. Con l'attenzione del wrestling svanita su Italia 1 a causa del poker che sta facendo fallire milioni di famiglie italiane (e che alcuni dicono sia la causa della crisi economica mondiale), lo sconosciuto regista Darren Arofnosky, in preda ad una crisi di personalità sia per colpa del terribile cognome che porta e sia perchè non escono più gli action figures di Chris Benoit e Eddie Guerrero, inscena questo melo tra il comico e il religioso. Robby Randy The Ram Robinson Micky Rourke è un triste e poveraccio ex campione di wrestling (catch tra i vecchiarelli post 1° guerra mondiale e lotta libera tra i mussoliniani che ancora odiano i termini stranieri) le cui uniche passioni sono giocare con i retrogames, guardare le tardone spogliarsi a pagamento e fare la lotta con altri ex combattenti falliti. Tra un combattimento e un altro, Randy guadagna quei pochi soldi utili per andare a vedere una bella "milf" che balla seminuda al Margò di Alba Adriatica. La sera torna sempre ubriaco e non ritrova mai le chiavi del camper in affitto di Will Smith (che secondo Francesco è costato circa 100 miliardi di eurodollari) e pensa a quanto diavolo faccia schifo la sua vita fatta di stenti e pentimenti. Sull'orlo del suicidio perchè nemmeno in USA il wrestling va più in un periodo in cui la Lehman fallisce (con i risparmi di Randy di anni e anni di scazzottate in TV) e con il poker che prende piede anche in Nord America, The Wrestler inizia a ricordare i migliori capitoli di Fantozzi e di tutto ciò che può accadere ad un uomo senza la minima pietà. Ogni combattimento è un massacro, la sera perde sempre le chiavi ed è costretto a dormire in macchina massacrandosi prima il fegato con l'alcool e poi le ossa con i sedili non reclinabili. Resta senza camper da tanto tempo, così tanto che all'interno è rimasto il Nintendo NES mentre nel resto del mondo i bambini giocano con il Wii e la PS3. Ogni tanto per pagarsi le sue serate a sbavare sulle donne nude del Margò va a lavorare all'Esselunga per 15 euro al mese, appena sufficienti per comprare un giaccone e una maglia verde acido per la figlia lesbica, divenuta omosessuale perchè da piccola il padre le regalava i pupazzi di Hulk Hogan e Ultimate Warrior al posto delle Barbie. Dopo aver litigato con la figlia e con la puttana con cui usciva e che ha speso il 90% dei suoi ultimi averi senza mai scoparci (la donna non lo amava perchè per lei lui era solo un cliente, ma quando lui pagava lei non gliela dava perchè in realtà lui è più che un semplice cliente... valle a capire ste troie!) e, come se non bastasse, aver preso l'infarto dopo aver fatto a botte con un'etichettatrice umana, torna a combattere! Prima contro il taglia prosciutti perchè una cliente dell'Esselunga voleva una bistecca al sangue, poi contro Will Smith che finalmente gli ridà le chiavi del camper. Ma la vera sfida è quella dell'October Fest, in cui in un angolo buio della famosa manifestazione tedesca, su un ring fatto con le ossa di seppie intrecciate, Randy dovrà scontrarsi contro un musulmano che vorrebbe farsi saltare in aria proprio all'interno del padiglione n. 1. Dopo aver pensato che con il premio finale potrebbe gonfiarsi di altre 5 atmosfere le labbra e aver optato di poter lavorare anche al Margò, visto gli alti stipendi delle spogliarelliste, Randy mentre combatte viene preso da una terribile colica intestinale (saranno state le cozze) ma, armato di coraggio, sconfigge il musulmano con la sua tecnica finale: "l'attacco solare ram jam". Mentre si butta da 4 metri rischiando il suicidio, si getta sul pavimento vuoto (il musulmano era già andato a farsi la doccia) e finisce come la classica gag di Fantozzi in cui il personaggio di Paolo Villaggio si tuffa in una piscina senza acqua. Sbang! Sigla finale... Waciu wani wani, waciu wani wani!
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