martedì 31 marzo 2009
"Mai più!" (titolo scelto e insistentemente voluto da Shitdwarf)
Dopo lunghe pause di riflessioni fatte di gite in montagna ad assistere alle terribili cadute in grande stile dello snowboarder Shitdwarf (la valanga nana) e piccole guerre intestine per allontanare le nostre ragazze dall'attacco delle "idrospiining friends" di Sonia, finalmente torniamo tutti insieme a gustarci con la nostra ferocia da cavallette la nostra cena di insaccati e formaggi, ridendo e scherzando sui gravi problemi attuali dovuti alla crisi economica mondiale. La cena ha un sapore in più sapendo del ritorno dall'Africa nera di un'abbronzatissima e sempre più anoressica Eleonora (sembrava uno spillo nero di 2 metri con una sempre più voluminosa parrucca di astrakan), ma soprattutto la nostra gioia sale a livelli altissimi quando veniamo a sapere che, grazie alla complicità delle "idrospinning friends", Sonia non farà parte della serata. L'incontenibile felicità allieta la serata anche se, a causa della maledizione di Tutankamon III, un vento bollente fuori ed un gelido clima dentro ci creano non pochi sbalzi di temperatura. Dopo la solita esagerata spesa fatta dai piccioncini Shitdwarf ed Emilia (aiutati dai candelabri Eleonora e Lara), finalmente mettiamo piede nella mia vecchia dimora di Villa Pavone, un luogo abbandonato e governato dalle mosche in cui verranno ritrovati reperti storici appertenenti al Titanic e addirttura a Jules Rimet (l'organizzatore del primo campionato mondiale di Calcio). Si pensava che dopo aver mangiato larve e lucertole per Eleonora quel posto abbandonato da Dio non avrebbe fatto impressione, invece la bella Dea dell'Olimpo si è persino rifiutata di togliersi la giacca ed ha mangiato 9 pietanze in 13 piatti differenti. Emilia invece era molto più carina del solito: la sua frangetta a scopa si era mutata in una cascata di capelli che le coprivano gli occhietti ampiamente truccati da una spessa linea di eyeliner e i pomodorini scelti da lei finalmente avevano un sapore più buono rispetto alle scelte fatte in passato da Sonia. Lara era finalmente libera dall'oppressione del depresso Marco di Lara e si è fatta spupazzare da me senza mai ridursi a germogliare (un potere forse dovuto all'incessante presenza del fidanzato). E poi c'eravamo noi maschietti, affamati come sempre di giornaletti porno e delle favolose foto sexy di Eleonora in terra africana, accerchiata dai Masai e da un'onnipresente ippopotama femmina che indossava un ampio costume carnevalesco rosso. Eleonora e l'ippopotama mascherata erano presenti in tutte le foto ed erano diventate la vera attrazione del parco nazionale del Kilimanjaro (tutt'ora l'ippopotama mascherata è ancora oggetto di culto tra le tribù indigene del luogo). Tra gli altri prodigi della serata come non dimenticare le 12 bottiglie di vinello bianco e rosè comprati a mo' di collezionismo e tuttora lasciati a rinfrescare nel frigo della mia tenuta abbandonata (accanto ad un cranio di uomo di Neanderthal ritrovato nel giardino). Dopo il lungo silenzio dovuto all'incessante brulichio della nostra infinita mangiata, ho iniziato a raccontare alcune parti salienti dei miei passati rapporti sessuali consumati in quella villa degli orrori, testimoniati dagli utensili utilizzati per quelle occasioni (molti purtroppo arrugginiti) e dalle ossa ritrovate negli ampi armadi costruiti con il legno utilizzato anche per la costruzione dell'Arca di Noé. Il tutto tra le risate delle attente ragazze (con Eleonora sempre attenta alla ricerca del particolare) e tra i commenti e le domande poste da Shitdwarf e Emilia che prendevano nota. Ad un certo punto, mentre Lara, la nostra casalinga delle grandi occasioni, tentava di rimettere in ordine l'enorme casino che si era consumato sul prezioso "Tavolo del Rosario", un inquietante e sinistro suono di campane ha acceso la voglia di discoteca in Eleonora. In breve tempo la Dea dell'Olimpo si è trasformata da spillo astrakan a discoqueen dai tacchi a spillo e, in barba alle scene terribili fatte di povertà e malattia che ha incontrato in Africa, si è subito gettata nell'atmosfera della vita mondana occidentale volatizzandosi nella notte. In men che non si dica, dopo aver fatto cadere la cera anche sul tavolo di alabastro, regalo di sir William Shakespear ad un mio avo, la bella Eleonora si è portata via anche la povera Lara (che non ha fatto in tempo a lucidare il pavimento vittoriano), ed il resto della troup. Io ed un silenzioso Francesco (attivo lettore di "Porche al bar" e "Studentesse in calore"), grazie al nostro potere della depressione galoppante, siamo rimasti immuni alla stregoneria della campana della discoteca e ci siamo dati da fare per ridare quell'aspetto gotico alla casetta. Alla fine, dopo essere entrati nella stanza mistica, siamo ritornati ognuno nelle proprie basi: Francesco nella sede della Konami e io sull'Isola di Gorm.
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